Domande Frequenti

Come viene calcolata la Zoom Authority (ZA)?

I parametri si basano su una scala logaritmica da 0 a 100: pertanto, le distanze tra gli intervalli non sono uniformi e costanti, ma ogni “tacca” si basa sul logaritmo di ciascun numero. Quindi, un calo da 60 a 50 è molto più ampio di un calo da 50 a 40, ed è più facile aumentare la ZA nelle fasce inferiori, mentre diventa sempre più difficile l’incremento quando si raggiungono le soglie più alte.

Sommariamente, i segnali e gli elementi che prendiamo in considerazione sono un mix pesato tra: numero di keyword posizionate, volumi di ricerca delle key posizionate, distribuzione delle keyword, competizione delle keyword, trend degli ultimi mesi (salita o discesa) e, in minima parte, alcuni aspetti social. Non vengono presi in considerazione i backlink, poiché non c’è modo certo di sapere come siano valutati realmente da Google.

È chiaro che, così come le altre metriche proprietarie originali (la DA di Moz, il Trust Flow di Majestic o la DR di Ahrefs), anche la ZA non è un dato che abbia davvero peso per Google, che valuta i siti con i suoi algoritmi, criteri e fattori di ranking. Ogni strumento proprietario si concentra sui segnali che ritiene più utili e più pertinenti rispetto ai dati posseduti – ad esempio, il Trust Flow si basa meramente sui link, la DA è un mix tra posizionamenti e link eccetera – e non è possibile determinare se una metrica sia migliore o più precisa di un’altra.

Più che leggere solo il valore numerico, infatti, è più utile contestualizzare il dato nell’ambito dello strumento usato e allargare l’analisi ad altri elementi per valutare davvero il sito.

Per quanto la ZA, e tirando ovviamente acqua al nostro mulino, è un valore attendibile poiché si basa sull’osservazione diretta del comportamento e del gradimento che Google ha verso un sito, senza provare a determinare e stimare eventuali altri fattori di ranking o algoritmi basati su valori previsionali, semplicistici se non addirittura manipolabili.

Come regolarsi con i valori della Keyword Difficulty (KD) ?

Per farla semplice:

  • da 1 a 33: obiettivi facili
  • da 33 a 66: obiettivi medi
  • da 66 in su: obiettivi difficili

Il discorso è però molto più complesso di così, perché la metrica di KD (così come pure la Keyword Opportunity) va sempre contestualizzata e non è consigliabile scegliere un topic rispetto a un altro solamente per un punteggio più o meno alto.

Nello specifico, la KD viene calcolata in base ai siti posizionati in top ten nella SERP: se ci sono dei colossi come Wikipedia, Youtube, Amazon, che hanno una Zoom Authority elevata, il valore di KD aumenta. Al contrario, in altre SERP di nicchie molto specifiche potrebbero esserci competitor meno grandi, ma non per questo meno competitivi e, anzi, molto più focalizzati sul topic.

E quindi, nel primo caso la presenza di “big player” non deve però spaventarti, perché a volte questi domini hanno pagine poco ottimizzate e si posizionano grazie al trust acquisito, o comunque Google potrebbe lasciar spazio anche a siti più piccoli, ma capaci di fornire un punto di vista differente e un contenuto utile per gli utenti, differenziandosi dai giganti “generalisti”.

Nell’altro caso, invece, i siti specializzati potrebbero essere molto più pertinenti e verticali sul tema, proponendo già contenuti ottimizzati, e quindi la competizione è paradossalmente più complicata.

In sintesi, quindi, la KD è un parametro che ti fa capire a colpo d’occhio che tipologia di impegno e strategia devi elaborare nella produzione di un contenuto, ma va considerato insieme agli altri tanti fattori che sono in gioco quando si parla di posizionamento e di SEO.

La main keyword è sempre da preferire?

La risposta è, banalmente, “dipende”, perché anche in questo caso non devi limitarti a leggere il dato, ma interpretarlo, contestualizzarlo e applicarlo al tuo sito e alla tua strategia.

In linea di massima, è importante sapere se stai lavorando o meno sulla main keyword per fare le opportune valutazioni sulle prospettive di rendimento del contenuto.

Ci sono poi casi specifici in cui è preferibile incentrare il lavoro sulla main keyword, in particolare se:

→ il tuo sito è forte e competitivo rispetto all’attuale TOP10.

→ la main keyword è realmente interessante per il tuo sito (e non è, ad esempio, una parola molto generica che potrebbe non essere funzionale ai risultati).

Al contrario, potrebbe essere più utile lavorare su una keyword secondaria quando:

→ il tuo sito è meno competitivo e quindi diventa necessario puntare a possibilità di SERP “laterali”.

→ la keyword secondaria ha comunque un volume tale da renderla strategica e interessante.

Ogni quanto vengono scansionate le keyword in SEOZoom?

I tempi variano sulla base di molteplici fattori, inclusa la “dimensione” della stessa keyword. Per fornire un prospetto da tenere a mente con i tempi di scansione più comuni:

  • Keyword inserite in progetto: Ogni 24 ore, sempre per qualunque volume di ricerca.
  • Keyword ad alto volume di traffico, ma in nessun progetto: Ogni 7 giorni
  • Keyword a medio volume di traffico, ma in nessun progetto: Ogni 15 giorni
  • Keyword a scarso volume di traffico (ad esempio, volume 10): Ogni 21 giorni o poco più.

Se quindi ti interessa avere dati e valori aggiornati, la soluzione consigliata è aggiungere le parole chiave di interesse a un progetto.

Ogni quanto vengono aggiornate le pagine monitorate?

Con le pagine monitorate SEOZoom non scansiona le pagine che hai inserito, ma le keyword contenute all’interno delle singole URL. Ciò significa, quindi, che i tempi di aggiornamento sono quelli riassunti nella FAQ precedente e dipendono dalla tipologia della keyword e dall’eventuale inserimento in un progetto.

Perché le stime di traffico di SEOZoom non combaciano con quelle di Google Analytics?

Come tutti gli altri SEO tools, SEOZoom non misura gli accessi diretti al sito, ma elabora una stima sugli accessi attraverso il monitoraggio delle parole chiave presenti nel suo database e le relative posizioni su Google, calcolando di conseguenza il valore potenziale del traffico organico di un sito.

Al contrario, Google Analytics controlla la totalità delle statistiche sui visitatori di un sito web e conteggia analiticamente il traffico che raggiunge il sito in base ai singoli accessi, offrendo il traffico reale del sito misurato una visita alla volta-

Per questo motivo, i valori di Analytics e quelli di tool di stime come SEOZoom non sono confrontabili, e anzi possiamo dire che ha poco senso utilizzare le metriche della suite per indovinare il traffico organico e compararlo con quello degli strumenti Google.

Gli strumenti SEO hanno un altro scopo: usano un campione di keyword per mostrare l’andamento del posizionamento su Google, consentendo di capire se il sito sta salendo o scendendo per quelle parole chiave (cosa che Analytics non può fare), di valutare il traffico di un competitor in relazione al proprio e di carpire tutte le opportunità di traffico.

In sostanza, se hai bisogno di conoscere il tuo traffico reale, Google Analytics è la strada più efficace e precisa. Se invece hai bisogno di valutare delle metriche che ti aiutano a crescere, SEOZoom fa al caso tuo, anche perché ha il grande vantaggio di contare su un campione di keyword più ampio rispetto ai competitor.

Perché le stime di traffico di SEOZoom non combaciano con quelle dello strumento X o del tool Y?

Vale la risposta alla precedente FAQ: sono differenti la base di dati, le keyword rilevate e il campione su cui si effettua la stima, motivo per cui le informazioni elaborate da un tool potrebbero non essere simili a quelle di un altro strumento.

Lo strumento X mi dà questi dati, lo strumento Y me ne dà altri, SEOZoom altri ancora. Chi ha ragione?

Tutti e nessuno: come dicevamo anche prima, gli strumenti di Keyword Analysis si basano su campioni di dati, metriche e algoritmi proprietari, e ognuno sviluppa lo strumento secondo i propri metodi e dati con l’obiettivo di aiutare il proprietario di un sito web ad analizzare la situazione. Lo scopo di strumenti come SEOZoom non è quello di azzeccare il traffico, poiché il numeretto non serve a nulla, ma proporre dati coerenti e utili per ottimizzare le strategie e far crescere il proprio progetto online.

Perché alcune posizioni rilevate da SEOZoom non combaciano su quello che vedo su Google?

Ci sono vari fattori che possono determinare una discrepanza tra il ranking delle pagine segnalato da SEOZoom e il posizionamento in SERP controllato su Google.

  • Cronologia del browser. Se usi il motore di ricerca tenendo attivo l’accesso al tuo account Google, i risultati delle ricerche possono essere influenzati dalla tua cronologia di navigazione. In questo caso, assicurati di utilizzare il tuo browser in modalità Incognito, che propone sempre una SERP “anonima” e “neutra”.
  • Geolocalizzazione. La keyword che stai analizzando potrebbe subire l’influenza della geolocalizzazione. Se ad esempio cerchi “pizzeria” o “dentista”, che sono attività locali e generiche, Google tenderà automaticamente a fornirti risultati nella tua zona o comunque nella zona più vicina all’area geografica in cui individua la tua posizione. Per evitare influenze di geolocalizzazione, SEOZoom analizza i dati su base nazionale (si mostra a Google come località Italia), e quindi possono esserci differenze e discrepanze rispetto a ciò che stai vedendo. Ad ogni modo, SEOZoom ti permette di aggiungere keyword localizzate, così da simulare l’effettiva posizione geografica vista da Google e monitorare più accuratamente i risultati.
  • Tempi di scansione. La rilevazione da parte di SEOZoom è avvenuta in un momento differente rispetto alla tua ricerca. Ci sono keyword che variano anche decine di volte al giorno, perché Google esegue migliaia di test per capire il gradimento degli utenti o anche perché i suoi stessi datacenter non sono perfettamente allineati. Ciò che devi fare in questo caso è controllare la data di scansione di SEOZoom e verificare che sia recente (come detto in una precedente FAQ, le keyword inserite in un progetto sono scansionate tutti i giorni).

In linea di massima, comunque, non bisogna preoccuparsi più di tanto per nessuna di queste situazioni, poiché sui grandi numeri le posizioni sono sempre corrette e le eccezioni sono poche. E poi, come best practices da rispettare sempre, non siamo più nell’era del keyword targeting (del lavoro focalizzato sull’ottimizzazione di singole keyword), ma la SEO moderna si basa su un approccio a “set di parole chiave” legate dallo stesso Search Intent.

Perché per alcune parole chiave i volumi di ricerca indicati da SEOZoom differiscono dal Keyword Planner di Google Ads?

I volumi medi di Google Ads variano molto spesso: sostanzialmente, ogni mese c’è un ricalcolo dei valori in relazione alla stagionalità dell’anno precedente, e i volumi di Ads sono tutt’altro che precisi e vicini alla realtà.

Per scendere in dettagli tecnici, Google Ads suddivide i volumi di ricerca in macro blocchi denominati bucket: se hai una campagna Ads attiva puoi vedere la suddivisione dei volumi in 77 bucket, mentre da utente free ne puoi vedere 8. Per questo motivo, una keyword che Google ti indica da 100.000 visite mensili potrebbe farne molte di meno. Oltre a questo accorpamento in macro blocchi, Google Ads tende anche ad accorpare parole chiave molto simili: ad esempio, le due keyword “Auto usate” ed “Automobili usate” vengono unite da Google in un unica keyword che va da 100.000 mensili a 1 milione.

SEOZoom invece ti rivela che si tratta di due keyword distinte, con valori di ricerca differenti (246mila per auto usate, 2900 per automobili usate) SERP simili, ma non identiche. In pratica, grazie ai dati storici e ai suoi algoritmi SEOZoom capisce se una keyword è stata accorpata e cerca di individuare il traffico che più si avvicina alla realtà.

Infine, per assicurare che i dati siano congruenti e non siano mostrate variazioni improvvise non giustificate nella realtà, SEOZoom non aggiorna i valori di traffico in tempo reale, ma su base semestrale, facendo una media con i valori precedenti.

Perché l’analisi del dominio restituisce pochi risultati o nessun risultato?

L’assenza o la scarsa quantità di dati sul dominio in SEOZoom può dipendere da alcuni fattori, a cominciare dal fatto che l’ultima scansione in SERP non ha ritrovato le sue pagine posizionate in TOP50 per alcuna o comunque per poche keyword.

I dati del traffico mensile sono stimati sulla base del CTR delle keyword posizionate: SEOZoom considera il volume della keyword e, a seconda della posizione, stima una percentuale di traffico che riceve il sito analizzato.

Il valore di traffico organico di SEOZoom rappresenta una stima delle visite basata sul monitoraggio delle parole chiave presenti nel suo database e le relative posizioni nelle prime 50 posizioni su Google (per ogni versione internazionale di Google presente nel database e scansionata, ovvero attualmente Italia/UK/ES/FR/DE), e non è quindi il dato preciso delle visite tracciate singolarmente, come fa Analytics.

Questo significa che fino a che il sito e le sue URL non si posizioneranno meglio nelle SERP organiche, SEOZoom non potrà stimare il traffico, e inizierà a farlo appena le keyword di quel dominio si posizioneranno almeno in TOP50.

Per accelerare la procedura, puoi innanzitutto aggiungere il sito a progetto, così da monitorarlo in modo più efficace e tempestivo, agendo anche su diversi punti. In particolare:

  • Se l’ultima scansione di SEOZoom non aveva rilevato URL posizionate in SERP per alcuna o per poche keyword, MA le pagine del sito risultano effettivamente posizionate per keyword long-tail o per keyword con poco volume, PUOI aggiungere queste parole chiave alle keyword monitorate e tenerne traccia.
  • Se il dominio è posizionato, MA tali keyword non sono presenti in SEOZoom (abbiamo i database più ricchi del mercato, e ad esempio per l’Italia possediamo un db di oltre un 1,5 miliardi di keyword, ma sarebbe impossibile possedere “TUTTE” le keyword), PUOI valutare di aggiungere tali parole chiave alle keyword monitorate, magari importandole direttamente da Search Console o da Analytics attraverso il pulsante Importa keyword.
  • Se verifichi che le URL del sito non sono effettivamente presenti nelle posizioni TOP50, PUOI attendere per scoprire se si tratta solo di una questione “temporale” (soprattutto in caso di pagine nuove) oppure decidere di intervenire con revisioni del contenuto utilizzando gli strumenti e i consigli di SEOZoom.

Perché l’analisi dell’URL non dà risultati?

L’assenza di dati – come nello screen – dipende dal fatto che l’URL analizzata non ha alcuna parola chiave registrata nei nostri database (Italia/UK/ES/FR/DE) che rientra fra le prime 50 posizioni in SERP Google all’ultima scansione del nostro spider.

Questa situazione può capitare per alcune ragioni, che derivano tutte dal fatto che, all’ultima scansione, la URL non è stata trovata posizionata per alcuna keyword nei db di SEOZoom.

Hai alcune soluzioni per provare a monitorare il rendimento di queste URL:

  • Se l’URL effettivamente non aveva keyword posizionate in SERP all’ultima scansione, MA verifichi che è posizionata per keyword long-tail o per keyword con poco volume, PUOI aggiungere tali parole chiave alle keyword monitorate.
  • Se l’URL ha keyword posizionate in SERP in posizioni TOP50, ma tali parole chiave non sono presenti nel db di SEOZoom (sarebbe impossibile possedere “TUTTE” le keyword), PUOI valutare di aggiungere queste parole chiave alle keyword monitorate.
  • Se verifichi che effettivamente l’URL non si posiziona in TOP50 per nessuna keyword, PUOI attendere per scoprire se si tratta solo di una questione “temporale” (soprattutto in caso di pagine nuove) oppure decidere di intervenire con revisioni del contenuto utilizzando gli strumenti e i consigli di SEOZoom. Per non perdere nessun movimento di questa pagina, aggiungila alle Pagine Monitorate del tuo Progetto.

I Backlink di bassa qualità segnalati da SEOZoom vanno rimossi?

In linea di massima non consigliamo di rimuovere backlink basandosi solo su una analisi automatizzata: SEOZoom è in grado di determinare che un link vale poco, ma non può sapere, come farebbe un occhio umano, se il sito linkante ha del potenziale di crescita, se è nato da poco ma ha comunque un certo valore, se la nicchia specifica ha di per sé poco traffico. Anche in questo caso, quindi, bisogna usare consapevolmente lo strumento e le indicazioni che propone, applicando l’intervento che si ritiene più opportuno in base al contesto e alla propria esperienza.

Perché Google Search Console mi rileva dei backlink ma SEOZoom no (o viceversa)?

La rilevazione dei backlink viene effettuata inviando fisicamente il crawler a scansionare pagina per pagina di tutti i miliardi di pagine dell’intero web. Grazie alla sua mole, Google ha delle capacità di elaborazioni pressoché istantanee, mentre SEOZoom non può ovviamente stare al passo e scansionare l’intero web. Per questo motivo, preferiamo dare priorità alle pagine presenti in SERP per almeno un termine di ricerca, in modo da mostrare ciò che effettivamente Google ha già visionato e pesato. Di contro, talvolta capita che SEOZoom rilevi dei backlink ma in Search Console non ci sono: questo può dipendere da vari fattori, perché l’algoritmo di Google potrebbe aver ignorato quel link considerandolo di scarsa qualità, oppure perché è stato usato un disavow, o ancora i dati della Search Console non sono perfettamente allineati in tempo reale.

È possibile analizzare siti in altre lingue?

Attualmente SEOZoom presenta vari database internazionali, e nello specifico ti permette di analizzare i rendimenti su Google Italia, Google UK, Google Francia, Google Germania e Google Spagna.

Puoi anche usare SEOZoom come semplice “rank tracker” e tracciare parole chiave da te scelte in tutte le lingue e su tutte le versioni internazionali di Google: per farlo, devi accedere al progetto, andare su modifica e impostare il monitoraggio delle keyword secondo i parametri che ti servono. In questo caso, però, non visualizzerai i volumi della keyword, ma solo il suo posizionamento nelle SERP.

Un’altra opzione multilingue è presente nello strumento Scopri Keyword, che ti permette di ricercare keyword correlate e di lunga coda su tutti gli altri database internazionali di SEOZoom.

Come faccio ad iscrivermi ai webinar di SEOZoom o a rivedere quelli che mi sono perso?

È sufficiente registrarsi sulla nostra Academy all’indirizzo https://academy.seozoom.it

Esistono delle API di SEOZoom?

Sì!

Puoi accedere alle API di SEOZoom con qualsiasi piano attivo, semplicemente cliccando sul  link API Dashboard presente nel menu a tendina che compare cliccando sull’icona con il tuo nome utente.

Il servizio ha un costo a consumo, ma ti offriamo 6.500 API units gratuite al giorno: quindi il tuo credito inizierà ad essere scalato al loro esaurimento e potrai ricaricarlo facilmente all’interno della suite. E’ possibile visualizzarne l’intera Documentazione all’indirizzo https://apidoc.seozoom.it/ .

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